Comunicato Stampa
Roma 31 ottobre 2018

Utero in affitto, Pro Vita e Generazione Famiglia denunciano la Raggi: «Censura manifesti è abuso d’ufficio»


«La violazione della libertà di espressione attraverso la censura dei nostri manifesti contro l’utero in affitto è senza fondamento giuridico. Per questo abbiamo presentato una denuncia contro l’amministrazione capitolina, rappresentata dalla persona del sindaco Virginia Raggi, per il reato di abuso d’ufficio»: hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, rispettivamente presidenti di Pro Vita e Generazione Famiglia, tra le associazioni organizzatrici del Family Day.

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«Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione, è la frase attribuita ad Edmund Burke e che più ci appartiene in questo momento. Proprio in virtù di questa consapevolezza – hanno aggiunto Brandi e Coghe – essendo stati perseguitati dal Comune di Roma per i nostri manifesti che dicono semplicemente la verità, ossia che “due uomini non fanno una madre”, tra l’altro nel pieno rispetto della legge che vieta questa pratica illegale nel nostro Paese, non solo denunciamo la Raggi alla Procura della Repubblica ma annunciamo anche un ricorso al Tar contro le rimozioni ordinate dal Comune di Roma, una sorta di intimidazione a non affiggere più manifesti aventi ad oggetto l’utero in affitto».

«Raggi è avvertita – concludono Brandi e Coghe – non solo non molliamo, la maternità surrogata deve divenire un crimine universale e quello che ha fatto sarà denunciato e discusso durante il Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 Marzo 2019 alla presenza di ministri e personalità di tutto il mondo».

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Miriam