FAMIGLIE PER LA COSTITUZIONE

Nasce il Comitato delle famiglie per il NO al referendum costituzionale di Ottobre

 

Cari amici,

sabato 28 maggio a Roma, presso l’Auditorium Antonianum gremito di oltre mille persone, il Comitato promotore del Family day (del quale come Generazione Famiglia facciamo parte) ha presentato il “Comitato famiglie per il No” al referendum di ottobre sulla riforma costituzionale. La nuova sfida che vede impegnati tutti coloro che si oppongono alla destrutturazione della famiglia e dei corpi intermedi della società italiana.

Gandolfini, presidente del Comitato, ha fatto appello al cuore di tutti quei laici e cattolici ancora feriti e umiliati dal modo in cui è stata approvata la legge sulle unioni civili. A chi ha pensato che ormai fosse tutto perso dopo la firma del presidente Mattarella. Ebbene per questo popolo il referendum costituzionale è un’opportunità che dà nuova speranza, è l’ultima chance per far sentire quella voce pervicacemente ignorata dalle lobby.

«Non ci muove nessun sentimento di rivendicazione e di vendetta nei confronti della persona del premier, ma neanche nei confronti del governo», ha spiegato Gandolfini. «L’animus non è la vendetta. L’animus è una giustizia sociale. Il governo, nei confronti della legge sulle unioni civili, ha mostrato un’indole statalista e centralista inaccettabile». Ecco che allora i cittadini italiani hanno in mano un’arma per fermare una riforma costituzionale che, per ammissione diretta dei vertici del Pd e dell’attivismo Lgbt, sarà usata per portare a termine l’agenda del partito radicale di massa: matrimonio egualitario, adozioni per tutti, eutanasia, divorzio express, legalizzazione delle droghe, compravendita dei gameti e della vita nascente.

«Siamo convinti», ha detto ancora Gandolfini, «che una riforma della Costituzione dopo 70 anni sia un appuntamento da non eludere, ma la posta in gioco richiede tanta prudenza e, soprattutto, concertazione fra tutte le rappresentanze della società civile». Questa modernizzazione è stata potata avanti, infatti, a colpi di fiducie in un deficit di democrazia inaccettabile. Peggiore del metodo utilizzato è stato solo il risultato, perché, unitamente alla riforma elettorale, si avrà in sistema istituzionale senza pesi e contrappesi. In pratica un solo partito, che può aver raccolto appena il 25% dei voti al primo turno, potrà avere il 55% dei seggi del nuovo sistema monocamerale. I parlamentari saranno in gran parte dei nominati dal partito e il premier avrà un potere assoluto di nomina della Corte costituzionale e dei vertici di molti organismi pubblici, compresa la Rai.

Generazione Famiglia ha quindi deciso di attivarsi insieme al Comitato Difendiamo i Nostri figli in una campagna capillare sul territorio per far comprendere le motivazioni del NO che sarà ben motivato e non animato da sentimenti di vendetta e odio.

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Miriam