Comunicato Stampa
Roma, 30 ottobre 2018

#stoputeroinaffitto, Pro Vita e Generazione Famiglia:
«Ancora vele choc a Roma, sarà più possibile dire mamma e papà?»

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«Non è possibile tacere davanti al potere ingiusto. Qui è in gioco la libertà d’espressione, la libertà di tutti. Noi non accettiamo le ingiustizie, cara Virginia Raggi, e la nostra risposta all’assurda censura subìta è che per Roma stanno girando nuove vele con questa dicitura: “Sarà ancora possibile dire mamma e papà?”». Questo hanno dichiarato il presidente di Pro Vita, Toni Brandi, e il presidente di Generazione Famiglia, Jacopo Coghe, tra le associazioni promotrici del Family Day e ideatrici della campagna #stoputeroinaffitto, i cui manifesti sono stati oggetto di rimozione e sanzione da parte del Comune di Roma che ha impedito di denunciare un reato contemplato dalla legge 40/2004.

Per i due presidenti «manipolare con la tecnica e l’ideologia la nascita di un bambino significa stravolgere il diritto, la ragione e il buonsenso e questa follia va chiamata con il suo vero nome: è sfruttamento delle persone, senza che il soggetto più fragile abbia neanche la coscienza di essere in realtà la merce della compravendita. Infatti il bambino viene ordinato e venduto a sua insaputa».

«A chi ci ha accusati di presunta omofobia», concludono Brandi e Coghe, «replichiamo che  noi condanniamo la maternità surrogata in ogni forma e tutto il business vergognoso che si sta promuovendo sulla pelle dei bambini trattati come prodotti».

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Rassegna stampa
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Miriam